Attività club gennaio 2022
Tutte le attività del Fotoclub Padova saranno pubblicizzate sulla nostra pagina Facebook
APPUNTAMENTI
mercoledì 26/1/2022 ore 21 il nostro socio Gianni Sandonà dedicherà una serata alla mostra:
True Fictions – Fotografia visionaria dagli anni settanta a oggi
Presentazione delle foto (poco meno di un migliaio di immagini) dei 33 autori presenti nella mostra TRUE FICTIONS
(ormai terminata da alcuni mesi) o nel catalogo e lettura dei testi relativi.
Gianni è interessato alle Arti visive dai primi anni 80, avendo studiato
storia, teoria e critica delle arti visive al DAMS presso l’Università di Bologna,
Dai primi anni 90 ha fotografato con varie reflex.
Dai primi anni 2000 dopo il passaggio alla fotografia digitale ha frequentato il Fotoclub Padova
e ha messo in rete il suo sito internet che attualmente aggiorna.
Ha esposto in varie mostre personali e collettive e partecipato a concorsi fotografici.
Ci collegheremo al solito link di Zoom: https://us02web.zoom.us/j/85984448480
File mp4 della serata True Fictions (senza audio) 53 minuti per 953 slides (33 sezioni per autore + visita virtuale 28 foto) https://www.dropbox.com/s/7i6xyg2us47igxv/True%20Fictions%20senza%20audio%2053%20minuti%20per%20953%20slides.mp4?dl=0
File mp4 della visita guidata di 52 minuti alla mostra (in condivisione temporanea) a questo link
https://share.mail.libero.it/ajax/share/071a50590a7cab5974a94e2a7cab47b792a9d6cedf39fe57/1/8/MjQ/MjQvMQ
Mercoledì 12/1 alle ore 21 ci incontreremo on line
con il fotografo Danilo Garcia Di Meo
che ci presenterà un progetto molto interessante.
Questo il link:
https://us02web.zoom.us/j/85984448480
ID riunione: 859 8444 8480
Presentazione Progetto QUATRANI
Il termine “quatrani” in dialetto aquilano significa ragazzi.
Sono trascorsi più di dieci anni dal sisma che colpì L’Aquila generando sfollati, feriti, morti.
I bambini di allora sono cresciuti in questa “città proibita”, come viene definita.
È una generazione urbana ma atipica, cresciuta senza le strutture della città,
priva di punto di riferimento e dei luoghi aggreganti che ogni città offre ai suoi figli.
Questi ragazzi hanno trovato comunque un proprio spazio, la loro relazione
è il luogo d’aggregazione, il rapporto che li unisce nutre un’amicizia solida e profonda,
alimentata sia da esperienze condivise, sia dal senso di mancanza e dalla loro indiscutibile
resilienza affettiva e sociale.
La voce dei ragazzi protagonisti di questa storia racconta di questo vissuto:
“Dopo che il terremoto ti toglie i luoghi, i luoghi ce li creiamo noi,
non c’era niente ma io avevo tutto quello che mi serviva: il mio gruppo, i miei amici, che mi volevano bene.”
“Il terremoto è stato una sorta di anno zero. Le persone non dicono più “nel 2006”,
dicono prima del terremoto, dopo il terremoto.”
“È il darsi forza insieme, quello, quello è il punto.”
“Non sento il legame di sangue, reputo fratello chi ha vissuto con me le stesse esperienze.
Fratello è una persona che ti è stata vicino.”
“Ho capito che è importante parlarne. A scuola,
i professori con i quali parlavo sono stati punti di riferimento fondamentali.”
“Dicono che l’Aquila era bella, ma come faccio io ad immaginarmela?”
“La città l’abbiamo scoperta scavalcando transenne, per scoprire quel che non ricordavi o non sapevi.”
Poi, nel 2020 arriva la pandemia e vivono la nuova dimensione:
“la quarantena ci ha reso più consapevoli delle emergenze.
Ci siamo resi conto di avere quel tipo di maturità.”
E infatti: “Tutte le persone del gruppo escono solo all’interno del gruppo”.
Il gruppo dei pari, coloro costretti ad imparare a resistere, cercare e trovare risposte di vita,
si è consolidato ulteriormente: “Abbiamo mantenuto ora come sempre il senso del gruppo, ce ne siamo presi cura”.
Mercoledì 19/1 alle ore 21
ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DEL FOTOCLUB